Epic Fail e storytelling

Epic Fail = fallimento epico. Ma siamo sicuri?

epic fail

Ho trattato un Epic Fail molto interessante in questo post, ma quella che voglio raccontare oggi ha dell’assurdo.

Qualche giorno fa sono stato contattato da un grosso mobilificio, sito lontanuccio da casa mia.

Mi hanno chiesto una consulenza su un loro problema, però non volevano parlarne telefonicamente, tantomeno via mail, Skype neanche a parlarne, proprio che non sapevano cosa fosse.

Mi è sembrato strano questo comportamento, ho persino pensato ad uno scherzo, quindi ho insistito per fargli capire, “guarda, io ascolto volentieri il tuo problema, sarei ben contento di aiutarti a risolverlo, non voglio un soldo, però non posso mica venire fino lì”.

“Guardi, le chiedo di venire perché la cosa è seria, ho bisogno di guardarla negli occhi, facciamo così se viene ed è interessato a qualche articolo le offro uno sconto del 40% dal prezzo di listino”.

Ah, tu la rigiri così?

Mi sarebbe venuto da dirgli, ma non l’ho fatto, solo perché la bambina cresce ed ha bisogno di una cameretta, poi era da un po’ che pensavamo (tra me e la mia compagna di vita) dovremmo cambiare il divano, servirebbe un tavolo più grande.. cose del genere insomma.

“Ci sto, solo che mi deve offrire il 50% di sconto, perché so che voi trattate solo marchi importanti, quindi tutto costerà carissimo, ed io devo dedicarvi in pratica un’intera giornata perché siete lontani; sempre che a mia moglie possa interessare la situazione, altrimenti ringrazierò l’amico che vi ha parlato di me e vi consiglio io qualcuno di valido abbastanza pazzo da assecondarvi”.

Risate

” haha le mogli, alla fine sono sempre loro che decidono, che ci possiamo fare noi, va bene, 50% e se arrivate in mattinata siete miei ospiti a pranzo”.

“hehe che ci vuole fare sa come si dice; Casa è mia ma comanda mia moglie”

“haha””hehe, ci vediamo Giovedì 9 in mattinata”, “arrivederci” “arrivederci”.

La chiave del successo (la scorrettezza)

Brevemente.
Arriviamo, mia moglie viene accompagnata da una cordiale commessa in giro per il palazzo ed io mi chiudo in ufficio con un settantenne dalla mano tremante e dal capello tinto…? finto…? col riporto..? possibile sia ancora così folto?

Comunque.
il problema del mobilificio è che hanno un sito, il cui dominio è intestato a loro, l’hosting pure, il problema è che chi lo gestisce è un reseller di chi ha venduto hosting e dominio.
Il mobilificio vuole rinnovare il sito ma con un altro soggetto, solo che l’agenzia che lo gestisce pretende comunque il canone annuo sulla base di un contratto autorinnovante, quindi per ripicca, visto che il mobilificio ha smesso di pagarli, gli cancellano la mail in arrivo, non gli danno più la possibilità di gestire il sito stesso con nuovi inserimenti nel catalogo e in più non gli vogliono fornire i dati del sito.

Il mio consiglio?
Denunciateli e quando vi ridaranno tutto magari ritirate la denuncia.

La risposta del vecchietto?
“Non possiamo, perché il titolare della società è il marito di mia figlia, e mia moglie non vuole”.

In conclusione dopo un’ora di chiacchiere inutili ho optato per ricordargli l’invito a pranzo, nella speranza che tornasse mia moglie e potessi scappare da quel posto.

Però non è la prima volta che mi trovo ad avere a che fare con una situazione del genere, una scorrettezza bella e buona.

La prima volta mi è capitato con un ristorante, un ottimo ristorante, il Marchese del Grill a Ciampino, il quale aveva un contratto con
Pagine Gialle per la creazione, l’ottimizzazione ed il posizionamento del sito.
Morale?
Pagine Gialle dopo due anni ancora non aveva nemmeno inserito il menu nel sito, sito poi… quella schifezza di siti che fanno loro e che lasciano spesso e volentieri a metà, non ottimizzato e il posizionamento avveniva grazie al loro portale.

Insomma il ristorante smise di pagarli e sono andati in causa, ora non so come sia andata a finire, chiederò.

Il succo della cosa è semplice, c’è qualcuno che non vuole darti ciò che è tuo e che ti spetta.

 EPIC FAIL e storytelling

Quello di Pagine Gialle?
No.
Forse quello del gestore del sito?
No.
Forse del mobilificio?
NO.
Probabilmente il mio.

Si perché dicevo dopo un’ora torna mia moglie con 48 denti ed un sorriso, “amore ho trovato il tavolo, una madia ed un divano stupendo, mi stanno prendendo i cataloghi così scegliamo bene i modelli, li vedi anche tu e decidiamo se comprarli”.
Tradotto vuol dire, ho visto tutto io, ho deciso quello che compriamo.

Per chi di voi è accasato sa di cosa parlo. 😉

Vabbuò fatto sta che questo mi ha chiamato, mi ha fatto fato 130km, mi ha venduto 3000€ di mobili e mi ha riempito di chiacchiere.
Mo ditemi voi chi è il fesso?

Il vecchio che non sa tenersi le sue cose o io?

Storytelling?

Lo avete appena letto, perché la storia non è tutta inventata ma buona parte si.
Volevo fare un poco di pubblicità gratuita ad un amico vero, Roberto del Marchese del Grill e mi è venuta in mente questa cosa contorta, sulla base di qualcosa che comunque è accaduto e di uno scivolone (l’ennesimo) di Pagine Gialle.

Infatti potevo limitarmi a quello, ma perché mettere un’idea carina da parte?

 

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