Un aspetto da considerare è la direzione che sta prendendo il mondo connesso agli smartphone ed al web perennemente.
Infatti in base ai dati relativi alla ricerca locale è necessario sapere che Google sta implementando un sistema di risposte su base geolocalizzata che contempli nelle proposte il concetto di vicinanza, o prossimità.
Questo concetto parte tutto da micromomenti che Google ha individuato.
Possono essere definiti come:
“intent driven moments of decision making and preference-shaping that occur throughout the entire consumer journey.”
In sostanza, sono quei momenti in cui si manifesta una necessità, un bisogno oppure una curiosità che possono dare inizio o terminare un processo di acquisto relativo ad un bene o un servizio, necessità soddisfatte attraverso la ricerca online.
Infatti secondo le stime di Google:
– l’82% delle persone usa il proprio smartphone per prendere una decisione d’acquisto quando si trova in un negozio (queste ricerche passano per un motore di ricerca, che spesso è Google, ma può essere quello di un social network);
– il 62% degli utenti è propenso a risolvere un problema inatteso servendosi dello smartphone;
– il 91% usa il cellulare per acquisire idee, stimoli, mentre compie una certa attività.
Ma quali sono questi micro-momenti?
- momenti “want-to-know”: dove il 65% dei consumatori cerca online informazioni e il 66% approfondisce online le informazioni che ottiene dalle pubblicità in tv.
- momenti “want-to-go”: Questo momento include l’82% delle persone che cerca online i business locali, per averne l’indirizzo, la mail, i contatti, gli orari di apertura o altre informazioni.
- momenti “want-to-do”: Momenti in cui si compie una ricerca per sapere come fare qualcosa, o anche cosa fare in un determinato momento della giornata, solo nei primi 5 mesi dell’anno sono stati più di cento milioni i contenuti in stile “How-To” visti su YouTube.
- momenti “want-to-buy”: l’82% di persone che si trovano in un negozio consultano il loro smartphone per avere info sui prodotti o servizi e sta in realtà per decidere se concludere un acquisto o meno.
Il post da cui prendiamo spunto per il post parla chiaro.
Google non sta solo incoraggiando i micromomenti ma li sta creando, andando a completare le ricerche con il NEAR ME all’interno della query, almeno nel 78% dei casi sul cellulare per ricerche non branded, quindi non riferibili ad un marchio.
Questo vuol dire che Google coerentemente sta implementando i dati che raccoglie dall’utilizzo del suo motore di ricerca per rispondere in maniera precisa alle intenzioni dei consumatori.
Sta quindi anticipando quello che gli utenti possono arrivare a cercare, perché infatti per molte ricerche è probabile che si sia interessati a qualcosa che sia vicino alla posizione dalla quale si ricerca.
Un trend iniziato sia con i suggerimenti mentre si digita la query che con le ricerche correlate a fondo pagina.
In più non è da lasciare in secondo piano il fatto che anche grazie alla completezza dei contenuti e dei concetti offerti su una pagina web è possibile ottenere un posizionamento buono solo andando a soddisfare i bisogni degli utenti, anche quelli latenti.
I Micro-momenti sono importanti per un altro motivo: essi accelerano il percorso del cliente.
A volte la ricerca e l’acquisto avvengono su un solo dispositivo. E certamente, i micro-momenti accelerano il processo di acquisto on line.
Per esempio, secondo Google, quasi la metà dei consumatori cercando un ristorante in cui andare a mangiare farà la propria ricerca locale nel giro di un’ora dall’effettivo orario di cena.
Il completamento automatico del “vicino a me” si integra perfettamente nella visione di una strategia di marketing mobile centrica.
Questa infatti prenderà in seria considerazione questo aspetto e lo implementerà all’interno della strategia di posizionamento del sito web aziendale, rigorosamente responsive affinché un utente possa poi essere veicolato verso l’attività commerciale o l’azienda.
Infatti questo nuovo approccio alle ricerche locali si sposa perfettamente con il cambiamento della seo locale relativo all’utilizzo del linguaggio naturale.
Abbiamo scritto una guida su come creare una strategia di mobile marketing.
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